Mutations
Dopo “incandescEND” il progetto realizzato del 2012 continua – ed è ancora in corso – la riflessione sulle conseguenze ambientali dei disastri provocati dall’uomo e sulla Mutazione intesa come possibile soluzione naturale per la sopravvivenza, includendo – oltre alle farfalle – qualunque tipo di anomalia riconducibile ad una causa differente dalla variazione spontanea.
Il soggetto delle farfalle di Fukushima viene ulteriormente approfondito, ma ad esso si affiancano riflessioni sul mondo vegetale in cui è particolarmente ricorrente il tema della “foresta aliena”, dove la rappresentazione di piante fantastiche simboleggia anche la possibilità di una nuova selezione naturale, la creazione di un nuovo equilibrio ecologico che potrebbe svilupparsi in reazione all’operato dell’uomo, divenuto – rispetto al contesto naturale – un estraneo e un nemico.
Il mondo naturale in macro costituisce il punto di partenza per questo tipo di composizioni: ingrandimenti, sezioni di semi, radici, sviluppi anomali nella crescita e persino deformità, sono lo spunto per la creazione di forme eccentriche rispetto al realtà oggettiva delle cose. Il dato empirico è quindi alla base dello sviluppo dell’idea, che verrà poi definita in forme ancora riconoscibili rispetto al soggetto che intendono rappresentare, ma definite sempre da un uso antinaturalisto del colore, il tratto distintivo dei lavori di questa serie.
Tuttavia il Colore non ha l’intento di distrarre l’osservatore dalla riflessione proposta, quanto di colpire e attrarre istintivamente – anche mediante la piacevolezza – e avvicinare alla materialità dell’opera, che si propone come “aperta” alle differenti interpretazioni, pure nel contesto della tematica espressa. In tal senso, pur avendo un dato oggettivo come matrice formale, è forte l’intento di stimolare attivamente il fruitore nella ricerca della (celata) somiglianza rispetto a ciò che l’opera si propone di rappresentare, ricercando un’eventuale coincidenza di vedute tra autore e osservatore.